Gustav Klimt
Tra il 1901 e il 1902 Klimt lavorò a questa rivoluzionaria opera, il Fregio di Beethoven, esposta al Palazzo della Secessione. L’opera prende spunto dal coro finale di una fra le più importanti opere musicali che siano mai state scritte, la nona sinfonia di Ludwig van Beethoven.
Oggi vogliamo presentare solo un dettaglio di questo Fregio che si estende su tre pareti di una lunga e stretta stanza. La prima parte del Fregio comincia dalla sinistra con un coro fluttuante di angeli, simbolo della “ricerca della felicità”, un motivo che appare in altre parti dell’opera e che connette differenti scene. La parte centrale del muro del Fregio di Beethoven rappresenta “le forze ostili” sul cammino, rappresentate da tre gorgoni e da una lasciva donna dai capelli rossi. Seducente e inquietante, essa incarna la figura della femme fatale che popolò l’arte europea del 1900.
La Lussuria è circondata dalla Voluttà e dall’Intemperanza. Il gorilla sulla sinistra è un enorme mostro multiforme proveniente dalla mitologia greca: Tifeo, padre delle tre gorgoni. Il mostro con il volto di un gorilla, il corpo di un serpente e ali di un uccello rapace sta indossando una corona.
Ovviamente l’associazione di un gorilla a delle figure di nudi scioccò la critica del tempo che definì questo lavoro come “osceno”, “patologico” e come “pornografia illustrata”. Chi conosce i lavori di Gustav Klimt e dei suoi contemporanei, sa anche che questo non era niente nella Vienna del 1900.
Vi auguriamo un bellissimo weekend!