Jan van Eyck
La Madre di Dio ed il suo Bambino appaiono qui più grandi delle loro dimensioni naturali, e sembrano fluttuare a mezz'aria, nella navata di questa cattedrale gotica inondata di luce. Tutto irradia, splende e luccica come una pietra preziosa: con eccezionale maestria, Jan van Eyck utilizza colori di una tale vibrante intensità che l'intero pannello è cosparso di uno splendore di luce unico nel suo genere. Essendo il simbolo sia di Dio che della Vergine, la luce è particolarmente importante in questo piccolo dipinto. Ma non è la luce solare ad essere raffigurata nella scena. Considerando che solitamente i cori delle chiese sono orientati verso est, è interessante il fatto che la luce provenga da nord: si tratta quindi della santa luce perpetua. Il divino si fa presenza al'interno della chiesa, e il gruppo della Madre col Bambino è una visione immersa nella luce paradisiaca. Il reale ed il celeste sono quasi indistinguibili. Dietro Maria, incorniciata da due candele accese, c'è una statua che somiglia proprio alla Vergine in piedi nella cattedrale. Lontano, nel coro, un crocifisso si innalza sulla scena, e veglia protettivo su angeli dalle vesti variopinte che intonano un inno. La scultura diventa una visione: il bambino Gesù ritratto nel primo piano del quadro, al sicuro tra le braccia della madre, ha un presagio del suo sacrificio di morte, posto sullo sfondo del quadro. Il dipinto offre all'osservatore anche uno sguardo su un mondo lontano, vicino alla realtà e allo stesso tempo lontano da essa. L'eminente studioso di iconografia Erwin Panofsky lo descrive come "guardare attraverso un microscopio ed un telescopio contemporaneamente."
Presentiamo il capolavoro di oggi grazie alla Gemäldegalerie di Berlino <3
P.S. Confrontate qui questa meravigliosa raffigurazione della Vergine con un'altra rappresentazione medievale - la famosa Madonna di Ognissanti di Giotto!