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Sebbene non sapesse leggere né scrivere, l'imperatore Moghul Akbar era un uomo curioso che perseguiva la ricerca artistica ed intellettuale. Era affascinato dalla religione ed aveva fondato l'Ibadat Khana (la casa del culto) nella regione del Fatehpur Sikri, dove si svolgevano discussioni teologiche. Ospitava leader e studiosi di diverse fedi per discutere i rispettivi insegnamenti. Aveva imparato riguardo le origini e le pratiche dell'islam, dell'induismo, dello zoroastrismo, del cristianesimo eccetera, e partecipato alle rispettive feste religiose. Sotto il patronato di Akbar furono fondate scuole per gli induisti e per i musulmani, furono costruite chiese, i quattro Vangeli ed il Nuovo Testamento, oltre a vari testi in sanscrito, furono trascritti in lingua persiana, ed il sacrificio dei bovini venne disincentivato, per rispettare la sensibilità induista.
Il Decreto di Infallibilità del 1579 sanciva lo status di Mujtahid di Akbar, cioè di interprete supremo della legge religiosa. Questo titolo prevaricava l'autorità dei mullah (membri del clero islamico), e molti gridarono all'eresia. Poco più tardi, Akbar proclamò la sua religione, conosciuta come Din-e-Ilahi (“la fede del divino”), che combinava elementi dell'induismo e dell'islam. Lo scopo del Din-e-Ilahi era quello di unificare il suo popolo, diviso tra diverse religioni, ma non radunò molti seguaci e non sopravvisse alla morte di Akbar, avvenuta nel 1605.
Quest'opera è un'illustrazione tratta dall'Akbarnama, biografia di Akbar scritta da uno dei suoi più importanti cortigiani, Abu'l-Fazl ibn Mubarak. L'illustrazione è stata realizzata da Nar Singh, pittore hindu al servizio di Akbar, che realizzò molte scene di genere come questa, nel caratteristico stile Moghul. Vi sono raffigurati il missionario gesuita italiano Rodolfo Acquaviva ed il suo interprete farsi, Francisco Henriques, nell'Ibadat khana di Fatehpur Sikri. Si ritiene che Acquaviva travisò la curiosità e l'entusiasmo di Akbar per i suoi insegnamenti, pensando che egli volesse convertirsi al cattolicesimo.
- Maya Tola
P.S. Leggete di più sul patrocinio artistico di Akbar il Grande qui!
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