Carl Spitzweg
Il Topo di biblioteca è rappresentativo dello stile umoristico e aneddotico di Spitzweg, ed è caratteristico della pittura Biedermeier in generale. Il dipinto è emblematico del sentimento introspettivo e conservatore che permeava l'Europa nel periodo compreso tra la fine delle Guerre napoleoniche e le Rivoluzioni del 1848; ma al tempo stesso si prende gioco di quegli atteggiamenti, personificandoli nella figura dell'antiquato studioso, incurante degli avvenimenti del mondo ordinario.
Il quadro raffigura un anziano bibliofilo, vestito in modo trasandato, che sta in piedi in cima ad una scala della biblioteca con svariati grandi volumi sorretti sotto le braccia e tra le gambe, mentre esamina un libro come farebbe un miope. Inconsapevole dell'ambiente barocco e apparentemente principesco o abbaziale che lo circonda, è totalmente assorto nelle sue ricerche. L'intensità con la quale esamina il suo libro all'interno di questa polverosa biblioteca – un tempo magnifica – dai soffitti affrescati, rispecchia gli atteggiamenti introspettivi ed il ritorno ai valori conservatori che imperversavano in Europa all'epoca. Il dipinto fu realizzato due anni dopo che le rivoluzioni del 1848 avevano destabilizzato quell'inamovibile società, simboleggiata dalla polverosa desolazione della biblioteca. Nell'angolo in basso a sinistra del dipinto si può scorgere un vecchio mappamondo scolorito; il topo di biblioteca non è interessato al mondo esterno, bensì alla conoscenza del passato.
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