Autoritratto

Anita Clara Rée è stata una pittrice tedesca della Repubblica di Weimar e una delle più affascinanti ed enigmatiche degli anni '20, anche se semi-sconosciuta al mondo della storia dell'arte. Fu una donna indipendente nel mondo artistico, al limite fra la tradizione e il modernismo, un'artista locale con aspirazioni internazionali, nativa di Amburgo e cresciuta in un contesto protestante, con radici ebraiche e sudamericane (la madre era venezuelana). Il suo lavoro riflette i cambiamenti, talvolta radicali, della società moderna all'inizio del XX secolo. Nei suoi dipinti sinistramente intensi, Rèe ritrae sia persone con diverse provenienze sia se stessa come straniera.

Rèe si tolse la vita nel 1933, quando il governo dichiarò le sue opere immorali. Dopo la sua morte, i suoi lavori continuarono a essere diffamati dai nazisti, che li definivano ignobili, tanto che vennero rimossi dalle sale espositive dell'Hamburger Kunsthalle nel 1937. Nel frattempo, comunque, i lavori erano già stati messi al sicuro da Wilhelm Werner, curatore dell'Hamburger Kunsthalle, che li aveva segretamente portati nel suo appartamento nell'estate dello stesso anno. Dopo il 1945, egli tacitamente reintrodusse le sette opere. 

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