Shakespeare al crepuscolo

Nella descrizione del dipinto di Gustave Caillebotte che vi abbiamo presentato qualche giorno fa, abbiamo citato Edward Hopper parlando della solitudine dell'uomo moderno nella città frenetica. Eccolo dunque con un dipinto intitolato Shakespeare al crepuscolo. Questo capolavoro cattura la poesia visiva del tramonto in una grande città; la scena è ambientata durante la “golden hour” del crepuscolo, il momento più transitorio del giorno. Questa scena di Central Park fa parte della celebrata serie di Hopper dedicata ai tramonti newyorkesi. Si tratta di un soggetto che Hopper aveva già esplorato agli inizi della sua carriera, e ha continuato a farlo fino alla sua morte, avvenuta nel 1967. Le immagini evocative dell'America moderna di Hopper hanno un fascino inquietante, per quanto sono radicate nell'immaginario culturale. Come ha scritto uno dei più famosi studiosi di Hopper: “I paesaggi urbani della maturità di Hopper erano generalmente indisturbati dalla presenza umana. È spesso presente una inquietante sensazione che nasce da questa defezione, da questa assenza di attività” (Edward Hopper: l'arte e l'artista, New York, 1980, p. 45).

Un sereno sabato a tutti!

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