Leonida alle Termopili

David iniziò Leonida alle Termopili nel 1798 come opera corredo al Ratto delle Sabine. Comunque, fu completato molto dopo, nel 1814. Il soggetto concerne Leonida, re di Sparta, che nel 480 a.C. resistette al passo delle Termopili contro l'esercito persiano invasore di Serse. Essendo decisamente superati nel numero, Leonida e i suoi 300 volontari scelti a mano furono uccisi, ma soltanto dopo che la loro eroica difesa ebbe assicurato la ritirata sicura della flotta greca. Nel dipinto, mentre i trombettieri sentinelle suonano la chiamata alle armi, sulla destra due soldati corrono ad abbracciare le loro armi che sono appese ai rami di una quercia. Leonida siede su una roccia verso lo spettatore, contemplando il fato suo e dei suoi compagni. Seduto alla sua destra è Agi, il fratello di sua moglie, che cerca ordini dal suo comandante. Per enfatizzare il fervido patriottismo degli spartani, David nuovamente include un giuramento e dietro Leonida tre giovani soldati innalzano ghirlande sopra due altari dedicati a Eracle e Afrodite. Ai lati di Leonida ci sono due giovanissimi guerrieri, poco più che ragazzi, uno dei quali lega i suoi sandali, mentre l'altro porge un ultimo addio al suo anziano padre. Leonida aveva cercato di allontanare i due giovani dalla battaglia con il pretesto di portare un messaggio, ma loro si rifiutarono di andare via. Forse è questa pergamena non portata che è visibile in parte ai piedi di Leonida; si legge in greco: "Leonida, figlio di Anassandride, re dei Gerousia (il consiglio spartano degli anziani). Saluti". Fatti gli ultimi sacrifici, tutti questi uomini sono pronti a morire per la gloria di Sparta e sullo sfondo il carro dei bagagli parte con i beni che non serviranno loro più su questa Terra. In alto a sinistra il soldato scala la roccia per incidere il messaggio toccante con il pomo della sua spada.