Studio per Giuditta II

Dato che Gustave Klimt, durante la sua vita, era già considerato uno dei maggiori artisti viventi, poteva permettersi di circondarsi, nel suo atelier, di giovani e bellissime modelle – con le quali ebbe ben dodici figli illegittimi. Appena gli piaceva una particolare posa, realizzava uno schizzo, così da pianificare accuratamente i suoi ritratti e rappresentazioni simboliche attraverso numerosi studi eseguiti a matita. Nel fare questo, avrebbe provato tutte le possibili varianti di una particolare posizione al fine di applicare la migliore sulla tela. Nell’opera di Klimt, i lavori grafici erano tipicamente intesi come schizzi preliminari e spesso potevano differire considerevolmente dall’eventuale motivo finale. Tale procedura è evidente in questo Studio per Giuditta II. Il dipinto, attualmente appeso alla Galleria d’Arte Moderna di Venezia, non contiene alcuna traccia del fiero e vigoroso movimento mostrato in questo studio preliminare. Tuttavia, il punto di partenza del dipinto che Klimt infine creò, apparentemente fu davvero questa raffigurazione di una ballerina di flamenco che sembra attraversare la pagina con rapidi passi di danza. Klimt enfatizza acutamente il contrasto tra le nude spalle bianche ed il nero del vestito da ballo ornato da increspature rosse. Questo è uno dei pochi lavori su carta che Klimt eseguì a colori. Spero non vi sorprenderà la versione finale in olio di Giuditta II che presenteremo domani.