Madonna del cardellino by Raphael Santi - 1505-1506 - 107 x 77,2 cm Madonna del cardellino by Raphael Santi - 1505-1506 - 107 x 77,2 cm

Madonna del cardellino

olio su legno • 107 x 77,2 cm
  • Raphael Santi - 1483 - April 6, 1520 Raphael Santi 1505-1506

In Madonna del cardellino, l'uccellino rappresenta la crocifissione di cristo. La ragione di questa associazione viene dalla leggenda che racconta come la sua macchia rossa fosse nata nel momento della crocifissione. Il cardellino era volato sopra la testa di Cristo nel tentativo di prendere una spina dalla sua corona, quando una goccia del sangue di Gesù gli colorò le piume. Il libro tra le mani di Maria reca scritto “Sedes Sapientiae” o “ll trono della saggezza”. Questo termine è solitamente applicato alle immagini in cui Maria è seduta su un trono, con Gesù in grembo, ma in questo caso l'iscrizione implica che la roccia su cui Maria sta sedendo sia il suo trono naturale. In questo dipinto, come in quasi tutti quelli delle madonne del suo periodo fiorentino, Raffaello dispose le tre figure – Maria, Gesù e il giovane Giovanni Battista – in uno schema geometrico.

Nonostante la posizione dei tre corpi sia naturale, assieme essi formano un triangolo pressoché regolare. La Madonna è rappresentata giovane e bella, come le altre madonne di Raffaello. È vestita di rosso e blu, altro aspetto tipico, poiché il rosso rimanda alla passione di Cristo e il blu indica la Chiesa. Cristo e Giovanni sono ancora molto giovani, degli infanti. Giovanni stringe un cardellino nella sua mano e Cristo si sta avvicinando per toccarlo. Lo sfondo è tipico di Raffaello. L'ambientazione naturale è varia e tuttavia incornicia con gentilezza la scena che sta avendo luogo al centro. La Madonna era un regalo di nozze di Raffaello per l'amico Lorenzo Nasi. Il 17 novembre 1548 la casa di Nasi venne distrutta da un terremoto e il dipinto si ruppe in diciassette pezzi. Fu immediatamente portato ad essere riaggiustato e venne ricomposto velocemente, anche se i giunti erano ancora visibili. Nel 2002 Giorgio Bonsanti, dell'Opificio delle pietre dure, affidò a Patrizia Riitano il compito di restaurare l'opera. Durante il processo di sei anni che seguì, il suo team si impiegò a rimuovere anni di sporcizia che avevano degradato il colore del dipinto, e ad aggiustare il danno fatto dal terremoto secoli prima. Prima di cominciare il progetto studiarono l'opera nella maniera più approfondita possibile, utilizzando risorse come raggi X, scansione TAC, fotografia riflessiva ad infrarossi e perfino laser. Riitano studiò attentamente gli strati che in passato erano stati applicati per sistemare i danni e li rimosse, portando alla luce e fcendo brillare l'originale di Raffaello. Il restauro venne completato nel 2008, e il dipinto fu esposto agli Uffizi.

Questo dipinto ci è stato richiesto da una dei nostri utenti – buon compleanno Carmen :)