Morte di Inessa De Castro, Moglie Morganatica dell'Infante Portoghese Don Pedro

Se stai leggendo questo post poco dopo la sua pubblicazione, c'è la possibilità che la squadra di calcio portoghese stia per giocare in semifinale per la Coppa del Mondo tra qualche ora. Qualcuno di voi potrebbe già sapere che sono portoghese; magari pochi di voi sono d'accordo con me quando dico che abbiamo la miglior squadra. Tutti quelli d'accordo sono portoghesi. Il nostro luogo di nascita è una questione di casualità assoluta; quindi essere d'accordo con me sarebbe tanto razionale quanto tirare un dado; questo è semplicemente come funziona il nazionalismo irrazionale. Quando loro - politici, xenofobi e nazionalisti - appellano al tuo senso di patriottismo, quello che dicono veramente è: "Questo particolare punto in cui sono nato per caso è migliore del particolare punto dove tu sei nato per caso". Quanto profonda è questa premessa sta a voi deciderlo. 

Ora lasciatemi raccontarvi un'antica, vera, e tragica storia d'amore portoghese. D. Pedro, un principe, era a un matrimonio combinato con D. Constança, ma presto si sarebbe innamorato perdutamente della sua ancella più bella, Inês de Castro. Alla futura regina non ci volle molto per notare il loro amore. Per vendetta, D. Constança fece di Inês la madrina del suo primogenito, impedendo a Pedro di vedere Inês, dato che una madrina era vista essenzialmente come una sorella al tempo, e rendendo così gli incontri d'amore tra D. Pedro e Inês incestuosi. Ciò nonostante, una settimana dopo il battesimo, il bambino morì. Voci si diffusero sulla relazione "magligna" tra la madrina e il padre mentre il loro amore crebbe sempre più forte. Successivamente, la futura regina morì, e il vedovo D. Pedro andò a vivere con Inês. 

Il re, el-Rei D. Afonso IV, era disgustato dall'unione "innaturale" di un principe ed un'ancella, ed orchestrò un piano per assassinarla. Inês fu pugnalata e morì vicino ad una fontana. D. Pedro, in rabbia e pena, si rivoltò contro suo padre, distruggendo castelli e giurando vendetta contro l'omicidio. Quando diventò re, ordinò che i cuori degli assassini della sua amata venissero strappati dai loro petti e che il corpo di Inês venisse dissotterrato e posato su un trono, così che la sua mano potesse essere baciata dal popolo mentre la proclamava sua regina. Oggi sono in compagnia sepolcrale, faccia a faccia con le loro tombe al Mosteiro de Alcobaca, e si dice che quelli che visitano Quinta das Lágrimas, il giardino dove la regina tardiva fu uccisa, possono ancora vedere rocce imbrattate dal suo sangue. Per me, credo che chiunque giudichi gli altri per il posto o le circostanze (qualunque queste possano essere) della loro nascita, sia un tiranno proprio come el-Rei D. Afonso IV. 

Artur Deus Dionisio