Questa scena comicamente sguaiata si svolge come un tableau vivant, con figure di grande presenza corporea ed emotiva, dipinte dal vero e poste nello spazio oscurato dello studio dell'artista. Una giovane prostituta dispettosa si prepara a fare uno scherzo a un soldato di fortuna che, dopo una serata di eccessi in una taverna romana, si è appisolato mentre giocava a carte. Le figure sono catturate mentre le colpisce uno stretto raggio di luce, con un gioco di ombre che aumenta la teatralità della scena. Un muto spettacolo di gesti e sguardi, richiamando l'esuberanza del repertorio dell'attore comico, racconta la storia. Il ragazzo dormiente sta per ricevere una lezione—verrà bruciato dalla cartina per tabacco arrotolata e accesa, tenuta sotto il suo naso, un'azione carica di erotismo. Con un gesto che richiede silenzio, la burlona invita lo spettatore a essere suo complice nello scherzo che sta per fare alla sua ignara vittima.
Gli spettatori dell'epoca avrebbero sicuramente riconosciuto i personaggi come figure tipo del teatro popolare e dei romanzi picaresci. Arroganti personificazioni dell'eccesso, noti per la loro stupidità, i mercenari venivano spesso rappresentati in circostanze di prodigalità. Azioni esplicite e personaggi esagerati fino al limite della caricatura erano ritenuti appropriati per soggetti del popolino, usati in maniera comica e moraleggiante. Deliziati dalle prodezze illusive, come la carta strappata o la cera sciolta nel candelabro, i nostri occhi sono sedotti dall'artificio che Régnier’s usa per portare in vita la scena.
Vi presentiamo l'opera di oggi grazie al Nationalmuseum di Stoccolma :)