Incoronazione di spine by Michelangelo Merisi - c. 1603 - 127 × 166 cm Kunsthistorisches Museum Incoronazione di spine by Michelangelo Merisi - c. 1603 - 127 × 166 cm Kunsthistorisches Museum

Incoronazione di spine

olio su tela • 127 × 166 cm
  • Michelangelo Merisi - 29 settembre 1571 - 18 luglio (probabilmente) 1610 Michelangelo Merisi c. 1603

Gentili utenti di DailyArt, se avete bisogno di calendari artistici per il 2020 abbiamo qualcosa per voi! Date un'occhiata a quello che potete acquistare sul nostro nuovo negozio online DailyArt: il calendario da muro Women Artists Monthly e i calendari da muro e da scrivania Masterpieces Monthly e Weekly, con stupendi capolavori e storie brevi che li riguardano. Effettuiamo spedizioni in tutto il mondo!

Oggi inauguriamo qualcosa di veramente straordinario: per le prossime quattro domeniche vi proporremo dei CAPOLAVORI tratti dalla mostra "Caravaggio & Bernini", in corso al Kunsthistorisches Museum di Vienna fino al 20 gennaio 2020. E' veramente un must di quest'anno, non perdetevela! :)

Come riportato da Giovanni Pietro Bellori, Caravaggio godeva dei ‘favori del marchese Vincenzo Giustiniani, che gli commissionò un gran numero di dipinti, compresa l'Incoronazione di spine.’ Custodita oggi nel Kunsthistorisches Museum di Vienna, questa tela eccezionalmente conservata può essere considerata una delle migliori opere di Caravaggio. Nonostante le sue strabilianti qualità tuttavia, l'Incoronazione ebbe un percorso "spinoso" prima di venire finalmente riconosciuta, nel 2000, nel canonico novero di opere autografe dell'artista.

Ad eccezione di quello di Luca, tutti i Vangeli riportano che, durante la Passione, Gesù venne deriso con una corona di spine sul capo, una canna in mano rappresentante uno scettro e una tunica scarlatta sulle spalle come simbolo di "regalità". Caravaggio raffigura questa scena in uno spazio indefinito, con due scagnozzi che sollevano le verghe per menare colpi sul capo di Cristo ornato di spine. Quasi alludendo al nome del committente di quest'opera, le verghe formano una V, mentre la canna nella mano di Gesù può essere interpretata come l'iniziale del suo cognome latinizzato (Iustinianus). Un terzo uomo, in primo piano, abbigliato con indumenti contemporanei sotto l'armatura, osserva la scena che, nonostante la crudeltà degli atti raffigurati, è caratterizzata da una certa calma ed intimità. Caravaggio rende l'effetto della luce sulla superficie metallica dell'armatura con grande virtuosismo, in contrasto col busto nudo del Cristo. La critica che i contemporanei muovevano a Caravaggio, ovvero che egli lavorasse "solo" usando persone reali come modelli anziché ideare le figure nella sua mente, viene ribadita anche in quest'opera, come è stato dimostrato da studi scientifici.

Questo quadro venne appeso sopra ad una porta nel palazzo romano del marchese Vincenzo Giustiniani, banchiere e collezionista d'arte. Se il luogo dell'affissione fosse stato già noto al pittore prima della realizzazione dell'opera, si spiegherebbe la prospettiva eccezionalmente bassa della scena, l'enfasi sulla metà inferiore della composizione ottenuta tramite il parapetto illuminato, e perfino l'inserimento del soldato in primo piano.

P.S. Per ammirare un'altra incredibile opera del Caravaggio guardate il suo Bacco qui!