La pittrice tedesca Paula Modersohn-Becker si colloca tra i più importanti esponenti del primo Espressionismo. Nata nel 1876 a Dresda, si traferisce a Worpswede nel 1898, dopo anni di lezioni di disegno e di arte e dopo l'esame del suo insegnante. Qui ricevette lezioni da Fritz Mackensen fino al 1899 e divenne amica di Clara Westhoff, che divenne in seguito moglie di Rainer Maria Rilke. Nel 1900 si recò a Parigi per la prima volta, per studiare il nudo presso l'accademia privata Colarossi. Visitò spesso il Louvre. In giugno tornò a Worpswede, dove si fidanzò con Otto Modersohn, che sposò l'anno seguente. Nel 1903, dopo un soggiorno a Berlino, continuò i suoi studi presso l'accademia Colarossi di Parigi. Nel 1905 e tra il 1906 e il 1907 soggiornò nuovamente a Parigi, dove frequentò corsi di anatomia e di nudo alla École des Beaux-Arts. Paula Modersohn-Becker morì di embolia il 20 novembre 1907 a Worpswede dopo la nascita di sua figlia Mathilde.
La Natura morta con arance, banane, limoni e pomodori che vi presentiamo oggi grazie alla Kunsthalle Karlsruhe fu dipinta a Parigi tra il maggio e il giugno 1906. Un passaggio di una lettera indirizzata a Martha Vogeler datata 21 maggio 1906 accenna alla genesi di questo gruppo di opere: “[...] Sto dipingendo nudi a grandezza naturale e nature morte confidando in Dio e in me stessa [...].” I colori luminosi, l'applicazione morbida e fine della pittura e la prospettiva dal punto di osservazione rialzato con la tovaglia che fa da sfondo e riempie tutta la superficie deve molto agli esempi parigini come van Gogh, Cézanne ed Émile Bernard, mentre la risoluta semplicità della composizione e la presenza tattile degli oggetti—il loro volume sporgente e la spazialità suggerita dalle ombre—rivelano l'inconfondibile modo di vedere le cose dell'artista, rompendo con tutte le convenzioni. L'anno seguente avrebbe scritto: “[...] Volevo sconfiggere l'Impressionismo cercando di dimenticarlo. Ma nel farlo sono rimasta sconfitta io. Dobbiamo lavorare con l'impressionismo e, una volta venuti a patti con esso, assimilarlo.”
Abbiamo condiviso il dipinto e la storia di oggi grazie alla Staatliche Kunsthalle Karlsruhe. :)
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