Rolla

Nella primavera del 1878, un mese prima dell'inaugurazione del Salon, Rolla fu brutalmente escluso dall'evento dall'amministrazione delle Belle Arti, nonostante Henri Gervex fosse un rinomato pittore. A soli 26 anni, Gervex aveva già ricevuto una medaglia al Salon. Questa volta, le autorità decisero diversamente, essendo giunti alla conclusione che la scena dipinta in Rolla fosse “immorale.”

Gervex trovò ispirazione in un poema lungo pubblicato nel 1833 da Alfred de Musset (1810-1857). Il testo racconta il destino di un giovane borghese, Jacques Rolla, che cade in una vita di pigrizia e dissolutezza. Incontra Marie, una giovinetta che ha trovato nella prostituzione una scappatoia dalla miseria. Rolla è rappresentato qui totalmente rovinato, in piedi vicino alla finestra, gli occhi rivolti verso la ragazza addormentata. Sta per suicidarsi per avvelenamento.

Se la scena fu giudicata immorale, non è per la nudità di Marie (che non differisce per nulla dai nudi canonici dell'epoca). Piuttosto, i contemporanei rivolsero l'attenzione verso la natura morta composta da una vestaglia, una giarrettiera e un corsetto slacciato frettolosamente coperto da un cappello. Gervex potrebbe essere stato consigliato da Edgar Degas nell'inserire "un corsetto sul pavimento" così che lo spettatore comprendesse che questa donna "non è una modella." Al contrario, questa posa e la natura dei vestiti indicano chiaramente il consenso di Marie e il suo status di prostituta. In più, il bastone da passeggio che emerge dagli abiti funge da metafora per un incontro sessuale.