I bari by Michelangelo Merisi - c. 1595 - 94,2 x 130,9 cm Kimbell Art Museum I bari by Michelangelo Merisi - c. 1595 - 94,2 x 130,9 cm Kimbell Art Museum

I bari

olio su tela • 94,2 x 130,9 cm
  • Michelangelo Merisi - 29 settembre 1571 - 18 luglio (probabilmente) 1610 Michelangelo Merisi c. 1595

Nel dipinto I bari, i giocatori sono impegnati a giocare a zarro, gioco di carte precursore del poker. Immerso nelle sue carte, a sinistra c’è lo sprovveduto, inconsapevole che il gregario del baro alle sue spalle sta scrutando abilmente le sue carte e segna, con le dita della mano destra leggermente aperte il numero 3. Sulla destra il baro è rappresentato di spalle, fisicamente proteso verso il giovane sprovveduto, in attesa che compia la sua mossa, questa composizione permette così allo spettatore di notare che il baro a destra sta estraendo alcune carte dalla tasca posteriore.

Nessuna delle parti può vedere o sapere, nonostante vorrebbero. Ci sono cose che l’osservatore non può vedere mentre i protagonisti possono, e cose che, al contrario, possono essere percepite dalle figure ma non dall’osservatore. La scena è costruita su un circuito di vedo-non-vedo, consapevolezza e ignoranza, fiducia e inganno. Il ragazzo ha fiducia nell’invisibilità delle sue carte, i bari si fidano del loro schema, e della loro alleanza. Ma  qualcosa suggerisce all’osservatore che questa fiducia può essere mal riposta. Caravaggio analizza il tema non per fare una caricatura del vizio ma in maniera novellistica, narrativa, in cui l’interazione tra gesto e sguardi evoca il dramma umano dell’inganno e della perdita dell’innocenza.

Quest’opera di Caravaggio ha ispirato molti artisti in Europa.

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