Guazzo da Life? or Theatre?

Per il dipinto che presentiamo oggi ringraziamo il Museo Storico Ebraico di Amsterdam, che festeggia il centesimo anniversario della nascita di Charlotte Salomon (1917-1943) con una mostra speciale dedicata alla sua eredità artistica: Life? or Theatre? (in esposizione fino al 25 marzo 2018). Salomon era un’artista davvero molto interessante, la cui vita finì tragicamente con l’Olocausto.

"La guerra infuriava e io stavo seduta in riva al mare e guardavo a fondo nel cuore dell’umanità. Diventai mia madre, mia nonna, diventai tutti i personaggi che hanno una parte nel mio spettacolo. Imparai a percorrere i loro passi e diventai tutti loro".

In quest’opera Salomon fa un salto indietro nel tempo e trova un modo per raffigurare la storia segreta della sua famiglia. Completando i suoi ricordi con scene immaginarie e linee narrative, ricostruisce la sua vita e descrive la nuova prospettiva che ha sulla sua famiglia. Nella ricerca della verità sulla sua vita, Salomon prende le sembianze dei suoi protagonisti e racconta le loro storie attraverso parole e canzoni. Facendo questo sembra volere non soltanto ricostruire sé stessa e la sua storia, ma anche indagare le ragioni dei suicidi nella sua famiglia. Con l’aiuto del cambio di prospettiva, guarda da vicino e da lontano i suoi protagonisti e le loro vite. Mentre è all’opera acquista una consapevolezza interna delle loro esperienze e motivazioni e al tempo stesso della sua storia e infanzia. In una serie di scene dettagliate, i protagonisti si muovono lungo la storia, come nella pellicola di un film o di un cartone. Salomon ottiene questo effetto in parte tramite scene ripetitive che guidano lo spettatore nello sviluppo della storia. Le linee, le parole e i riferimenti musicali sulla copertura trasparente interagiscono con il dipinto sottostante, enfatizzando così il movimento dei personaggi da un evento all’altro.

Per scoprire di più su di lei, leggi il nostro articolo "Charlotte Salomon: Death, Life and Theater" su DailyArtDaily.com