Venere e Cupido by Artemisia Gentileschi - 1625/1630 - 38 × 56 5/8 in. Venere e Cupido by Artemisia Gentileschi - 1625/1630 - 38 × 56 5/8 in.

Venere e Cupido

olio su tela • 38 × 56 5/8 in.
  • Artemisia Gentileschi - 8 luglio 1593 - c. 1656 Artemisia Gentileschi 1625/1630

Artemisia Gentileschi fu una pittrice italiana barocca, oggi considerata una tra i pittori più completi dopo Caravaggio. Era una donna coraggiosa, vissuta in un momento storico in cui le pittrici non erano ben viste dalla comunità artistica o dai mecenati. Dipinse molte immagini di donne forti e sofferenti, tratte dalla Bibbia o da miti e leggende: vittime, suicide, guerriere. Fu stuprata e partecipò al processo del suo stupratore, e per molto tempo questo fatto oscurò la sua bravura come artista. Venere e Cupido è la descrizione di una Venere dormiente, distesa su un copriletto blu e un cuscino cremisi, profilato in oro. Non indossa nulla, se non un velo di lino che le copre la coscia destra. Suo figlio, Cupido, la sventola con un ventaglio coloratissimo in piume di pavone, sembra che lei stia dormendo. Egli la sta fissando in adorazione. Sullo sfondo c’è una finestra da cui si scorge un paesaggio illuminato dalla luna e dove si erige un tempio. Il viso di Venere è etereo, le sue guance sono piene, il suo naso prominente, il mento piccolo, tutte caratteristiche che richiamano il viso della stessa Artemisia Gentileschi. I movimenti del corpo sono naturali: la sua mano è lievemente appoggiata di lato, le sue gambe delicatamente messe una sull’altra. L’opera veicola realismo e classicismo attraverso l’iconografia e lo stile dell’artista.