Ritratto di Max Ernst by Leonora Carrington - 1939 - 50,2 x 26,7 cm collezione privata Ritratto di Max Ernst by Leonora Carrington - 1939 - 50,2 x 26,7 cm collezione privata

Ritratto di Max Ernst

olio su tela • 50,2 x 26,7 cm
  • Leonora Carrington - 6 aprile 1917 - 25 maggio 2011 Leonora Carrington 1939

Leonora Carrington (1917-2011) era una pittrice e scrittrice surrealista. Figlia di un industriale inglese, Carrington trascorse la sua infanzia in una casa di campagna, circondata da animali e leggendo fiabe e leggende (scrisse lei stessa alcune fiabe). Riviveva quei ricordi durante l’età adulta grazie a scenari da sogno. Leonora Carrington aveva una relazione con Max Ernst, ma la Seconda Guerra Mondiale li separò. Lui fu fatto prigioniero dal nemico, lei scappò in Spagna e cadde in depressione perché non aveva potuto salvare il suo amante. Trascorse un po’ di tempo in un ospedale psichiatrico per poi trasferirsi in Messico. Questo ritratto di Max Ernst è una testimonianza di quel periodo

Questo dipinto, molto simbolico, è alquanto enigmatico e sfugge all’interpretazione. Max Ernst indossa delle calze a righe e un cappotto di pelliccia rosso, come uno sciamano. Questo costume da uccello è un’allusione a tutti gli uccelli presenti nei dipinti di Ernst. Esiste anche una foto che mostra Max Ernst vestito da uccello a un ballo nel 1958. I suoi capelli, bianchi come la neve, riecheggiano nel paesaggio artico che lo circonda.

Il cavallo bianco probabilmente rappresenta l’alter ego di Leonora. Il cavallo è anche una sorta di animale totem per l’artista e compare in molte delle sue opere come un sostituto simbolico. Il cavallo è catturato in un movimento molto simile a quello della iena di un’altra opera dal titolo The Inn of the Dawn horse (La taverna dell’eoippo). Ma qui il cavallo non galoppa liberamente in un paesaggio verdeggiante; è bloccato su un banco di ghiaccio e coperto di ghiaccioli. Questo potrebbe significare che il suo cuore appartiene a Max Ernst per sempre. Lo spettrale cavallo bianco, con il suo sguardo di ghiaccio e gli occhi vitrei, è stato paragonato al cavallo dell’Incubo di Fuseli. La lanterna portata da Ernst è simile a una boccetta da laboratorio e fa sembrare l’artista un alchimista solitario. Il piccolo cavallo dentro di essa rappresenta la sofferenza di Carrington in questa relazione e riflette le ansie di questo periodo tormentato.

- Tony Goupil

Se ti interessa questo argomento, puoi trovare più informazioni sull’artista nell’articolo "Leonora Carrington And Her Surrealist Life In Her Own Words" su DailyArt Magazine.