Le scarpette di Cenerentola

Aubrey Beardsley é stato un illustratore e autore inglese. Nei suoi disegni, generalmente ad inchiostro nero e influenzati dallo stile delle xilografie giapponesi, egli enfatizzò il grottesco, il decadente e l’erotico. Fu una figura chiave nel movimento dell’estetismo, nel quale possiamo anche trovare Oscar Wilde e James A. McNeill Whistler.

Recentemente, mi è capitata sotto agli occhi questa illustrazione di Cenerentola. Beardsley stesso scrisse la sua propria versione della storia di Cenerentola per accompagnare la sua illustrazione, e sebbene l’immagine in sé possa sembra innocente, la storia e la sua interpretazione seguono le linee di una trama molto più “scura e perversa”. L’immagine apparve nel libro “The Yellow Book of July 1894” (Il libro giallo del luglio del 1894) e impersonificava il potente ruolo che aveva la moda nella società del tempo. Beardsley cambiò infatti il finale della storia da un lieto fine ad un insieme caotico e sanguinario di moda e gelosia.

Come lui stesso scrisse: "Avrete già sentito la storia della Principessa C. con i suoi fini piedi e le sue scarpette luccicanti. Era amata dal principe che sposò ma morì subito dopo per avvelenamento, secondo Dr. Gerschovius, per mano di Arabella, sua sorella maggiore, con del veleno polverizzato su cristallo. E tutti i sospetti vanno a quelle stesse scarpette nelle quali essa danzò tutta la notte al famoso ballo, quelle stesse scarpette che non furono mai più trovate da quel momento."

Ad ogni modo mi piacerebbe indossare il suo vestito!

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