Il suicida

Il suicida è un piccolo dipinto a olio di Édouard Manet, fatto tra 1877 e 1881. Il dipinto è stato poco studiato all'interno dell'opera di Manet, come se gli storici dell'arte avessero avuto difficoltà a trovare un posto per l'opera all'interno del percorso dell'arte di Manet. Il contenuto pittorico del dipinto è limitato ad un uomo che sembra si sia appena sparato - ancora mantiene una pistola mentre è sdraiato su di un letto - e a pochi pezzi di arredamento. Manet ha rimosso le tracce di precedenti rappresentazioni del suicidio, e successivamente non ha dato alcun intento narrativo o "tendenza moralizzante".

Il realismo de Il suicida ha fomentato la speculazione che raffiguri un vero suicidio. La speculazione si basa sull'ex assistente di Manet che si suicidò nel suo studio più di un decennio prima. Un altro suicidio forse connesso con il dipinto fu quello di cui Emile Zola scrisse nel 1866 circa. I critici recenti hanno minimizzato tali associazioni. L'approccio di Manet a questo dipinto potrebbe rappresentare la sua continua brama di rompere la tradizione accademica. A quel tempo, una raffigurazione di suicidio sarebbe stata inserita soltanto nel genere della pittura di storia - in cui morte e suicidio potevano rientrare nella narrazione associate a sacrificio, idealismo o eroismo. Esempi nel linguaggio francese includono La morte di Socrate (1787) di Jacques-Louis David, che raffigura il tentativo di Socrate di uccidersi con la cicuta invece di andare in esilio. Comunque, non vi è una così grande affermazione evidente nell'opera di Manet. L'artista non ci ha dato un tempo, un luogo o un protagonista. L'opera è chiaramente costruita piuttosto che particolarmente curata. Questo distacco dalla tradizione sarebbe stato controverso già agli osservatori di quel tempo.