Astarte Syriaca by Dante Gabriele Rossetti - 1877 - 185 x 109 cm Astarte Syriaca by Dante Gabriele Rossetti - 1877 - 185 x 109 cm

Astarte Syriaca

olio su tela • 185 x 109 cm
  • Dante Gabriele Rossetti - 2 maggio 1828 - 9 aprile 1882 Dante Gabriele Rossetti 1877

Uno dei più grandi ed elaborati ritratti di Jane Morris realizzato da Rossetti verso la fine della sua carriera, Astarte Syriaca incarna l’ideale della donna voluttuosa e sensuale nelle vesti di una musa. Dopo la morte di sua moglie Elizabeth Siddall nel 1862, Rossetti tornò a focalizzarsi sulla figura della donna con grande intensità e raffigurava le sue modelle, tra le quali Jane Morris, una delle sue modelle e amanti di lunga data nonché moglie del suo caro amico William Morris, con un ossessivo senso di sensualità che preannunciava una nuova tematica nei suoi lavori.

Astarte, la Dea della guerra, dell’amore e della fertilità in molte credenze del Medio Oriente (dove era anche conosciuta come Astoreth o Ishtar), era considerata da Rossetti l’antesignana (molto più interessante e forte) della greca Afrodite e della Dea romana Venere, come allude nel verso da lui stesso composto per accompagnare il dipinto ( Mistero: tra la luna e il sole / Astarte dei Siriani : Regina Venere / prima dell’era di Afrodite”). Nel suo dipinto Rossetti raffigura Jane come un’icona del desiderio e della sensualità. Lo sguardo diretto della figura, la sua spalla nuda cosi come la sua postura, forte e determinata, mostrano la forza della sua stessa sensualità. Alle sue spalle, possiamo notare due guardiane con due fiaccole (una di esse fu modellata su May Morris, figlia di Jane) e una luna crescente, volta a simboleggiare la sua relazione con il cosmo e con l’immortalità divina della sua bellezza di donna. Possiamo inoltre notare un chiaro riferimento poetico alla figura della “donna vestita di sole” presente nel capitolo 12:1 del libro biblico dell'Apocalisse che rende anche più chiara la percezione dell’artista sulla divinità e sul potere cosmico che si trovano racchiusi nella bellezza femminile. 

Questo dipinto, in stile veneziano, e che quindi riflette il multiculturalismo di Rossetti, ricevette non poche critiche a causa del suo forte, quasi sconvolgente, contenuto erotico. Molto indicativo della natura della sua relazione con Jane Morris, l’utilizzo dei colori e la scelta del soggetto femminile porta con sé un senso di malinconia che si riflette nell’opera, un sentimento che descrive il disperato amore dell’artista nei confronti di Jane, la seconda grande musa della sua vita.