L'entrata di Gesù a Gerusalemme by William Blake - 1800 - 31,1 x 47,9 cm L'entrata di Gesù a Gerusalemme by William Blake - 1800 - 31,1 x 47,9 cm

L'entrata di Gesù a Gerusalemme

olio su rame • 31,1 x 47,9 cm
  • William Blake - 28 novembre 1757 - 12 agosto 1827 William Blake 1800

Domani è la domenica delle Palme, una festa cristiana che cade la domenica prima della Pasqua. La festa commemora l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, un evento citato in ciascuno dei quattro vangeli. Domani presenteremo un’opera della Europeana come facciamo ogni domenica di questo mese, ma non potevamo resistere all’opportunità di presentare oggi questa bellissima scena creata da Blake.

Quest’immagine, dipinta per il primo collezionista di Blake, Thomas Butts ed è fuori dall’comune anche per l'artista stessa. La figura di Gesù che entra a Gerusalemme nella domenica delle Palme riceve un trattamento distintivo. Gesù ed il suo gruppo di discepoli godono di un trattamento più convenzionale sebbene mostrino dei corpi allungati e teste piccole, che Blake adottò per un periodo di tempo. La folla riunita attorno a Gesù è definitivamente non convenzionale, poichè sono svestiti in varie misure. La misura contrastante delle varie figure porta ad una confusione nella grandezza e nella prospettiva.

La “finestra” attraverso la quale Gerusalemme è visibile è incorniciata da alberi, sui quali alcuni individui si sono arrampicati per raggiungere livelli più alti. Gerusalemme non è riprodotta come città terrena del giorno di Gesù ma come la Gerusalemme celestiale della visione di Giovanni da Patmos.

Durante il periodo in cui Blake stava rivalutando il pensiero classico come influenza nel mito e nella profezia, sembra aver riconsiderato lo stile artistico neoclassico che aveva precedentemente adottato in molte delle sue opere. Il neoclassicismo acquisì prominenza con l’illuminismo; Blake cercò di rimpiazzarli entrambe. Quest’immagine possiede molto manierismo, uno stile del sedicesimo secolo. Secondo il sito nella rete della National Gallery, il manierismo dimostrò che “l’eccellenza nella pittura richiedeva ricercatezza, ricchezza d’inventiva e tecnica virtuosa, criteri che enfatizzavano l’intelletto dell’artista”. Blake scoprì che questa tecnica gli permetteva d’utilizzare il suo intelletto e la sua inventiva per sviluppare una elaborazione nuova di una scena biblica potenzialmente aperta alla visione.