Autoritratto con orecchio bendato e pipa by Vincent van Gogh - 1889 - 51 cm x 45 cm collezione privata Autoritratto con orecchio bendato e pipa by Vincent van Gogh - 1889 - 51 cm x 45 cm collezione privata

Autoritratto con orecchio bendato e pipa

olio su tela • 51 cm x 45 cm
  • Vincent van Gogh - March 30, 1853 - July 29, 1890 Vincent van Gogh 1889

Probabilmente l’avrete già sentita, ma porgiamo un orecchio per ascoltare questa storia e analizziamo gli eventi. Dato che abbiamo cominciato con i giochi di parole, continuerò sullo stile dei giornalini estivi e presenterò “6 fatti che non sapevi sulla pazzia di Van Gogh”. Pronti?

  1. Ti senti poco produttivo? Perché non trascorrere un po’ di tempo in un istituto psichiatrico? Il periodo più fruttifero di Van Gogh avvenne proprio dopo che ne ebbe lasciato uno, a Saint-Remy-de-Provence. Completò 75 dipinti e più di 100 disegni e schizzi in soli 70 giorni.
  2. Quindi il regalo importante per la tua lei è un anello di diamanti? Secondo Bernardette Murphy, scrittrice de "Van Gogh’s Ear: The True Story", il pittore avrebbe offerto il suo orecchio a Gabrielle, cameriera di un bordello. Questo gesto avrebbe dovuto alleviare un suo trauma d’infanzia (essere morsa da un cane).
  3. La solitudine è una benedizione, anche se talvolta può essere imposta dal genio. Steven Naifeh, coautore di "Van Gogh: The Life", ha affermato che nessuno riusciva a convivere con le allucinazioni, il temperamento e le perdite di memoria del pittore.
  4. Nienke Bakker, investigatore al Van Gogh Museum, crede che il pittore soffrì di un misto di epilessia del lobo temporale e un disordine bipolare, sebbene le diagnosi postume siano varie, a seconda della specialità dell’addetto alla diagnosi. Tra le diagnosi vi sono porfiria intermittente acuta, sindrome di Menière, disturbo borderline di personalità.
  5. Theo, fratello di Van Gogh, non solo supportò il pittore lungo tutto l’arco della sua vita, ma stette accanto a lui anche al momento della sua morte. I due fratelli si scrivevano costantemente, le loro lettere sono quindi sia grande fonte di informazioni sulla loro relazione, sia una testimonianza dei sentimenti e delle idee del pittore. In questa ispirante riflessione sulla creazione artistica, Vincent confida la fobia delle tele bianche: ‘Non sai quanto sia paralizzante, lo sguardo fisso di una tela bianca che dice al pittore: tu non puoi fare niente. Le tele hanno uno sguardo idiota e si ricordano di alcuni pittori, così che diventino idioti anche loro’.
  6. Immaginati di non riuscire nel tuo stesso suicidio. Mirando al suo cuore, Van Gogh premette il grilletto di una revolver tascabile, non abbastanza potente da penetrare le sue costole, senza quindi ferire nessun organo. Ciononostante, sarebbe morto poco dopo a causa delle ferite riscontrate. Theo scrisse a sua moglie, dopo la morte del fratello, ‘non mi sono allontanato da lui fiché non è finito tutto’.

Due cose, spesso molto poco rappresentative del quadro generale sono presenti in questo articolo – elenchi e condizioni mentali. Tuttavia, la gente continua ad essere definita con liste e condizioni che oscurano il giudizio finale.

Artur Deus Dionisio