Cena a casa di Levi

Questo grande dipinto, portato a Parigi da Napoleone e poi restituito nel 1815, era in origine una "Ultima Cena" per il refettorio del convento dei Santi Giovanni e Paolo in sostituzione di una "Ultima Cena" di Tiziano. Secondo la scritta alla base del pilastro, in basso a sinistra, l'opera fu completata il 20 aprile 1573. Tre mesi dopo, l'artista fu accusato di eresia per questa stessa composizione che conteneva elementi considerati eccessivamente anticonformisti. Nonostante la sua forte difesa della sua libertà artistica, al Veronese fu ordinato di "correggere" il dipinto a proprie spese entro tre mesi. Ma l'unico cambiamento che fece fu di aggiungere la scritta della parte superiore del pilastro con la data posta sotto, chiaramente su suggerimento di "Studiosi domenicani: fecit D.Covi Magnum Levi - Luca Cap. V", in modo da evitare uno scandalo. Infatti, Luca dice nel capitolo V del suo Vangelo: "Levi tenne un grande banchetto per il Signore". Nell'opera, con il suo sfondo a triplo arco ispirato agli edifici del Palladio e del Sansovino, si conclude la ricerca del Veronese sull'idea del banchetto, con il raggiungimento di un equilibrio completo di elementi scenici e figure.

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