James Abbott McNeill Whistler
Whistler era un grande fan e collezionista di arte giapponese, la quale divenne molto popolare nel tardo 19esimo secolo. La mania europea per l’arte giapponese – in particolare ventagli, paraventi, lacche, bronzi, sete, porcellane e Ukiyo-e – esplose in seguito alla decisione presa dallo shogunato di Tokugawa, nel 1854, di aprire i propri porti al commercio internazionale con l’Occidente. Whistler fu uno dei primi appassionati di giapponismo. Acquisì un importante collezione durante i suoi anni a Parigi, prima di spostarsi in Inghilterra nel 1859. Introdusse all’arte giapponese anche il preraffaellita Dante Gabriel Rossetti, dando così il via al culto nipponico all’interno del suo circolo bohémien.
Questo dipinto è un misto delle influenze visive di Whistler. L’artista combina un piano pittorico piatto e una ambientazione di ispirazione asiatica con rimandi ai fregi greci, con figure scolpite o dipinte su di uno sfondo uniforme. Le sue modelle indossano vestiti alla moda vittoriana, il che situa in maniera evidente l’ambientazione del dipinto ai tempi dell’artista. E per quanto riguarda il titolo? Whistler si interessava della relazione tra musica e arti visive, ciò spiega il motivo per il quale spesso intitolava le sue opere con termini musicali.
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