Edvard Munch è nato in questo giorno del 1863. Cos’altro possiamo dire se non presentare la sua opera Morte e Vita, appartenente alla collezione del Munch Museum?
Morte e Vita del 1894 ritrae uno scheletro umano e una donna nuda formosa, stretti in un abbraccio appassionato. L’immagine rappresenta l’intima relazione tra l’amore e la morte, Eros e Thanatos.
Sul lato destro della composizione troviamo due feti grandi e magri; sulla sinistra, invece, una scia di seme, come visto al microscopio.
In questo dipinto Munch introduce la raffigurazione dello sperma, e facendo questo aggiunge una dimensione moderna e scientifica al tradizionale motivo della danza della morte.
Le due figure a destra sono creature strane, magre e amorfe, che facilmente fanno pensare a corpi o alla figura principale de L’urlo, che assomiglia sia a un feto che a un fantasma.
Tali temi, in cui la vita e la morte sono visti come indissolubilmente connessi, sono stati un grande interesse per Munch nell’ultima decade dell’Ottocento, e si possono riconoscere in molti suoi lavori di quel periodo. Il motivo con feti e sperma, simboli dell’inizio della vita, si trovano anche in modo consistente dal 1894 e in una litografia della Madonna del 1895.
Il dipinto Morte e Vita è in uno stato fragile e possiamo vedere che la superficie è danneggiata. Il danno è stato causato dal modo in cui Munch trattava i suoi lavori: sperimentava e sfruttava le opportunità e gli effetti che sorgevano durante il processo creativo.
Presentiamo quest’opera grazie al Munch Museum <3
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