La tritatura dei chicchi di caffè sotto la zampa di una mucca

Cosa hanno in comune l’Italia e il Brasile, a parte le leggendarie squadre di calcio? Una parola: arte! Oggi vi presentiamo qualcuno che avrebbe potuto giocare per entrambe le nazioni (se i pittori decidessero di formare una squadra): Alfredo Norfini. Nacque a Firenze nel 1867 e lasciò l’Europa per poter dipingere le esuberanti flora, fauna e società del Sud America. Norfini non fu l’unico a fare questa scelta, ovviamente. La differenza, però, sta nel fatto che, mentre gli altri artisti europei poi tornarono a casa, Alfredo restò. Dopo aver passato del tempo in Argentina, arrivò in Brasile a 31 anni e vi si stabilì fino alla sua morte, nel 1944. La maggior parte delle sue opere, come quella che vi mostriamo oggi -che mostra il processo usato all’epoca per tritare i chicchi di caffè- è costituita da paesaggi, dalla rappresentazione della vita quotidiana delle popolazioni rurali e delle fattorie; queste erano prevalentemente dedicate al caffè, che a quell’epoca prosperava in Brasile. Il suo lavoro è ricco di riferimenti regionali e di semplicità, ma senza dimenticare ciò che l’artista aveva appreso in Italia da suo padre, anch’egli pittore. Sembra che oltre a del buon calcio, Brasile e Italia possano essere orgogliosi di questo artista e della precisione del suo lavoro.

- Rute Ferreira