Ritratto di Sarah Harrop (Mrs. Bates) come Musa by Angelica Kauffman - ca. 1780 - 1781 Ritratto di Sarah Harrop (Mrs. Bates) come Musa by Angelica Kauffman - ca. 1780 - 1781

Ritratto di Sarah Harrop (Mrs. Bates) come Musa

olio su tela •
  • Angelica Kauffman - 30 ottobre 1741 - 5 novembre 1807 Angelica Kauffman ca. 1780 - 1781

Questo quadro di Angelica Kauffman, che ritrae la rinomata cantante Sarah Harrop (1755-1811), è forse il capolavoro ritrattistico dell'artista. È una rara rappresentazione di una donna che si è fatta da sé, dipinta da una delle poche artiste femminili del periodo. Kauffmann, una delle due donne cofondatrici della Royal Academy britannica, raffigura Harrop seduta immersa nella natura, con una lira al sua fianco e uno spartito arrotolato nella sua mano. La montagna alle spalle, il monte Parnasso, è la casa delle Muse, e la sorgente della cascata è l'Ippocrene. La lira probabilmente identifica Erato, la Musa del canto corale e della poesia d'amore, e, nonostante lo strumento sia basato sui modelli antichi, lo spartito proietta il dipinto al XVIII secolo: vi si riconosce, infatti, un'aria di George Friedrich Haendel dell'opera Rodelinda, Regina de' Longobardi (1725).

Il dipinto, esposto per la prima voglia alla Royal Academy nel 1781, risale al periodo del matrimonio di Harrop nel 1780. Nella coppia, la cantante porta con sé una sostanziosa fortuna personale che si era guadagnata con il suo talento. Lo spartito suggerisce un significato personale della musica: l'aria Dove sei, l'amato bene non è cantata da Rodelinda, ma dal marito, che sceglie le sue parole bramose specificatamente per il loro significato all'interno di un ritratto quasi sicuramente matrimoniale.

Similmente, il marito di Harrop era un musicista di modeste origini e promotore della musica di Haendel, mentre la cantante stessa era una celebre interprete delle opere e degli oratori del compositore. Il fatto che l'autrice del quadro Angelica Kauffmann si fosse anch'essa sposata nello stesso periodo con un altro artista dal talento più prosaico, Antonio Zucchi, rende più intensa l'importanza dell'aria.

- Clinton Pittman