Ritratto di bambina by Gela Seksztajn - 1932 - 1943 ca. - 55,3 x 43,3 cm Ritratto di bambina by Gela Seksztajn - 1932 - 1943 ca. - 55,3 x 43,3 cm

Ritratto di bambina

Acquarello su carta • 55,3 x 43,3 cm
  • Gela Seksztajn - 1907 - 1943 Gela Seksztajn 1932 - 1943 ca.

La rivolta del ghetto di Varsavia ebbe inizio il 19 aprile 1943 a Varsavia, Polonia. Si trattò di un atto di resistenza da parte degli ebrei, nella Polonia occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, contro l'ultimo tentativo dei nazisti di trasportare la restante popolazione del ghetto nei campi di sterminio di Majdanek e Treblinka. L'insurrezione ebbe inizio quando il ghetto rifiutò di arrendersi al Brigadeführer delle SS Jürgen Stroop, il quale ordinò che venisse incendiato quartiere dopo quartiere. Essa si concluse il 16 maggio, con un totale di 13.000 vittime, metà delle quali morirono bruciate vive o per soffocamento. Fu la più grande sollevazione autonoma organizzata dagli ebrei durante la seconda guerra mondiale, nonostante fossero consapevoli di non avere scampo e che difficilmente sarebbero sopravvissuti.

Oggi vi presentiamo un'opera eseguita dall'artista ebrea Gela Seksztajn, che perì nel ghetto di Varsavia, probabilmente durante l'insurrezione. Allo scoppiare della guerra, quando fu istituito il ghetto, lei e suo marito erano impegnati nella vita culturale del ghetto e nel Comitato ebraico di aiuto sociale. Lavorò come tutrice e insegnante d'arte nelle mense sociali per bambini, e come maestra nelle scuole comunitarie. Organizzò mostre dei lavori dei bambini e realizzò costumi e decorazioni per gli spettacoli teatrali. Ritrasse sua figlia, suo marito, gli impiegati della scuola e i bambini che andavano alla mensa sociale. Il suo unico autoritratto fu eseguito durante quegli anni. 

Le sue opere sono oggi note solo grazie al cosiddetto Archivio Ringelblum, una raccolta di documenti provenienti dal ghetto di Varsavia e risalenti alla seconda guerra mondiale, creata e custodita dal gruppo conosciuto con lo pseudonimo di Oyneg Shabbos (in ebraico israeliano moderno Oneg Shabbat), capitanato dallo storico ebreo Dr. Emanuel Ringelblum. Costituito da storici, scrittori, rabbini e assistenti sociali, esso ebbe lo scopo di raccontare la vita nel ghetto durante l'occupazione nazista. Tutti lavorarono come una squadra, raccogliendo documenti ed esortando dozzine di volontari di tutte le età a fornire testimonianze e notizie. Tra i materiali consegnati vi furono articoli, diari, disegni, manifesti e molto altro, che raccontavano la vita nel ghetto. La creazione dell'archivio cominciò nel settembre del 1940 e si concluse nel gennaio del 1943. In seguito fu sotterrato all'interno di due bidoni del latte e dieci cassette di metallo, e riportato alla luce solo dopo la guerra.

Qui potete leggere un articolo su Gela scritto da Anna Majchrowska. Vi presentiamo l'opera di oggi grazie all'Istituto Storico Ebraico Emanuel Ringelblum di Varsavia, la cui collezione comprende anche l'Archivio Ringelblum.

P.S. Qui potete leggere la storia di Erna Rosenstein, un'artista ebrea che riuscì a fuggire dal ghetto e sopravvisse alla guerra.