Cavallerizza, frontale by Édouard Manet - ca. 1882 - 73 x 52 cm Cavallerizza, frontale by Édouard Manet - ca. 1882 - 73 x 52 cm

Cavallerizza, frontale

olio su tela • 73 x 52 cm
  • Édouard Manet - 23 Gennaio 1832 - 30 Aprile 1883 Édouard Manet ca. 1882

Manet prima, e gli impressionisti poi, seguirono la strada segnata da Courbet nel rappresentare la realtà in pittura, andando anche oltre con il principio della ricerca basata sulla percezione dell'istantaneo. Manet fu inoltre il primo artista a catturare la vita quotidiana della grande città nei suoi dipinti, convinto, come Baudelaire, che “il vero pittore è colui che riesce ad estrarre il lato epico della vita moderna.”

Cavallerizza fa parte di una serie sulle quattro stagioni, rimasta incompleta, che Édouard Manet dipinse negli ultimi due anni della sua vita su commissione dal suo amico Antonin Proust, all'epoca ministro delle belle arti. Il tema delle quattro stagioni rappresentate da figure femminili era relativamente comune nella storia della pittura occidentale. La stessa cognata di Manet, la pittrice Berthe Morisot, aveva prodotto uno di questi cicli che raffigurava giovani donne abbigliate alla moda. Era un tema ricorrente anche nelle stampe giapponesi, che erano diffusissime all'epoca, quello di rappresentare le stagioni con figure di cortigiane.

L'artista era già molto malato quando cominciò a lavorare a questa serie e riuscì a completare solo il primo dei dipinti, Primavera, per il quale posò Jeanne Demarsy, la famosa attrice della Comédie-Française (lo trovate nel nostro archivio). Manet espose il dipinto, con grande successo, al Salon del 1882, assieme al capolavoro della parte finale della sua carriera, Il bar delle Folies-Bergère (anche questo lo potete trovare nel nostro archivio). Méry Laurent fece da modella per Autunno, che non ebbe il tempo di finire. Laurent, grande amica di Manet nell'ultimo periodo della vita del pittore, era arrivata a Parigi all'età di 17 anni per debuttare come attrice, e ben presto era diventata famosa e aveva preso a frequentare i circoli artistici e letterari della capitale. Aveva perfino ispirato il personaggio de Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, Odette Swann.

Per la Cavallerizza del Museo Thyssen-Bornemisza, che probabilmente doveva rappresentare l'Estate, la modella fu una giovane donna meno conosciuta delle altre, la figlia di Madame Saguez, una libraia di Rue de Moscou. Incoraggiato dal successo che Primavera ebbe al Salon dell'anno precedente, Manet mise un particolare impegno nella realizzazione di quest'opera, con l'intenzione di esporla al Salon del 1883. Ne produsse tre versioni: una Cavallerizza di profilo per gran parte incompleta, di uguale formato; un'altra Cavallerizza, frontale di dimensioni maggiori; e questo dipinto. Dei tre, solo l'ultimo fu scelto per l'esposizione postuma delle opere dell'autore, organizzata nel gennaio del 1884 all'École des Beaux-Arts, dove fu esposto per la prima volta assieme a Primavera ed Autunno.

- Paloma Alarcó

Presentiamo la meravigliosa opera di oggi grazie al Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid. E se volete saperne di più sugli Impressionisti (gruppo al quale Manet era molto vicino), date un'occhiata al nostro mega corso sull'Impressionismo.  : )

P.S. Qui trovate i dieci migliori ritratti realizzati da Édouard Manet!