Vestaglia con mappe di seta by Jeanne Terwen-de Loos - 1945 - 155 x 82 x 40 cm Vestaglia con mappe di seta by Jeanne Terwen-de Loos - 1945 - 155 x 82 x 40 cm

Vestaglia con mappe di seta

Seta • 155 x 82 x 40 cm
  • Jeanne Terwen-de Loos - 3 novembre 1881 - 1 maggio 1976 Jeanne Terwen-de Loos 1945

Fino al 5 giugno 2022 potete visitare la mostra Revolusi! Indonesia indipendente presso il Rijksmuseum di Amsterdam. Questa mostra offre una prospettiva internazionale sulla lotta per l'indipendenza dell'Indonesia dall'impero coloniale olandese durante il periodo compreso fra il 1945 e il 1949. 

Si tratta di una mostra di grande importanza, con la quale il regio museo descrive come l'Indonesia si liberò del giogo coloniale. Oggi vi presentiamo l'indumento di una migrante olandese che raggiunse i Paesi Bassi dall'Indonesia nel 1946; questo consistente gruppo di persone consisteva di ex internati nei campi di prigionia giapponesi. Jeanne van Leur­ de Loos fu una di questi rimpatriati. Per tornare in forze dopo anni di prigionia e mesi caotici passati in una città nella quale era sempre più chiaro il fatto che non fosse più la benvenuta, partì il 25 gennaio 1946. Nel suo bagaglio c'era un articolo di vestiario che testimoniava in maniera molto particolare gli ultimi mesi trascorsi nel Paese in cui aveva vissuto tutta la vita: una vestaglia fatta con mappe di seta.

Queste mappe topografiche in seta furono originariamente concepite per essere utilizzate dai piloti della British Royal Air Force durante i loro voli su vari Paesi del sud-est asiatico. Erano chiamate anche mappe di fuga, perché potevano servire per orientarsi in caso di atterraggio d'emergenza. La vestaglia era composta da mappe della Birmania (oggi Myanmar), Indocina francese (gli odierni Cambogia, Laos e Vietnam), Siam (oggi Tailandia), Cina e India. Le mappe di fuga potrebbero essere finite, magari tramite soldati inglesi, in uno dei tanti pasar-pasar (mercati) di Giacarta.

P.S. Avete sentito parlare di un'altra straordinaria mostra del Rijksmuseum? Leggete di più sulla rivoluzionaria mostra Slavery!