Studio fotografico

Clementina Hawarden fu una pionieristica e prolifica fotografa amatoriale del XIX secolo che realizzò circa 800 fotografie, principalmente ritratti luminosi e intimi delle sue figlie, nell'ambiente domestico della sua casa di South Kensington, a Londra.

Fu una figura enigmatica e gran parte della sua vita rimane avvolta nel mistero. La maggior parte di ciò che si sa su di lei è stata ricostruita attraverso il suo lavoro fotografico. Nata Clementina Elphinstone Fleeming il 1° giugno 1822, vicino a Glasgow, era figlia dell'ammiraglio Charles Elphinstone Fleeming, noto per il suo ruolo nelle Guerre d'Indipendenza Sudamericane, e di sua moglie, Catalina Paulina Alessandro, una donna spagnola molto più giovane.

Nonostante la crescita di dieci (DIECI!) figli, Hawarden trovò il tempo di diventare una fotografa molto produttiva. Il suo lavoro offre una rara finestra sulla vita domestica di una donna dell'alta società vittoriana. Mentre i suoi contemporanei maschi spesso fotografavano luoghi lontani, lei esplorava il potenziale artistico dei suoi immediati dintorni, usando la luce, gli specchi, i tessuti e gli interni accuratamente composti per creare immagini che sono allo stesso tempo teatrali e tenere.

A differenza di contemporanei come Julia Margaret Cameron, che enfatizzava l'espressione del viso, Hawarden metteva in risalto l'abbigliamento, la postura e l'interazione tra figura e ambiente. Molte delle sue ultime fotografie, realizzate intorno al 1862, ritraggono le figlie in scene in costume, combinando abiti alla moda e stili teatrali in modo da confondere realtà e fantasia. Sebbene alcuni spettatori moderni abbiano letto queste immagini attraverso la lente delle preoccupazioni vittoriane per l'adolescenza e la sessualità, non ci sono prove che la stessa Hawarden abbia cercato la provocazione.

Le convenzioni sociali dell'epoca scoraggiavano le donne della classe di Hawarden dal commercializzare la propria arte. Tuttavia, nel 1863 e nel 1864 Hawarden espose le sue fotografie alla Photographic Society of London con i titoli Studi dal vero e Studi fotografici. In entrambe le mostre ricevette medaglie d'argento per il suo lavoro, ma morì di polmonite prima di poterle ritirare, nel 1865 all'età di 42 anni. È stato ipotizzato che l'esposizione prolungata alle sostanze chimiche della fotografia possa aver compromesso la sua salute.

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