Ritratto di Doña Isabel de Requesens y Enriquez de Cardona-Anglesola by Giulio Romano - 1518 - 120 cm × 95 cm Ritratto di Doña Isabel de Requesens y Enriquez de Cardona-Anglesola by Giulio Romano - 1518 - 120 cm × 95 cm

Ritratto di Doña Isabel de Requesens y Enriquez de Cardona-Anglesola

olio su tavola • 120 cm × 95 cm
  • Giulio Romano - c. 1499 - 1 November 1546 Giulio Romano 1518

Questo ritratto della "viceregina di Napoli" fu commissionato a Raffaello nel 1518 dal cardinal Bibbiena per conto di papa Leone X per Francesco I di Francia, che collezionava ritratti di donne bellissime. Pierre de Bourdeille, seigneur de Brantôme,considera che la descrizione si riferisca a Giovanna D'Aragona (1502 – 1575); uno studio del 1997 dimostrò che più probabolmente il soggetto era Isabel de Requesens, la moglie di Ramon de Cadona, il quale fu viceré di Napoli dal 1509 al 1522.

Secondo Vasari, Raffaello inviò Giulio Romano, uno dei suoi giovani assistenti, a Napoli per dipingere il ritratto, fatta eccezione del viso, di cui fu responsabile Raffaello; prove documentarie sopravvivono nella mano di Raffaello, confermando il lavoro di Giulio Romano su commissione. La faccia sicuramente fu alterata; tuttavia, la descrizione di Vasari potrebbe riferirsi anche ad un altro ritratto che fu attribuito a Raffaello e a Giulio Romano: Isabella d'Aragona come Mona Lisa, dipingendo Isabella d'Aragona, Duchessa di Milano (anche nota come Isabella di Napoli). Ci sono opinioni diverse riguardo a chi eseguì il disegno preparatorio per il Ritratto di Doña Isabel de Requesens, che probabilmente fu riutilizzato per quello di Isabella d'Aragona; Luitpold Dussler considerò il dipinto come interamente realizzato da Giulio Romano. Tuttavia, entrambi i ritratti si ritiene che siano stati eseguiti seguendo i disegni di Raffaello, e ci si riferisce ai due dipinti come alla "Gioconda di Raffaello", per i riferimenti visivi alla Mona Lisa di Leonardo (anche conosciuta come La Gioconda), già appartenente alla collezione di Francesco I. Possibile è anche che il ritratto di Isabella di Aragona sia una copia; la galleria che lo conserva, La Galleria Doria Pamphilj a Roma, lo riconosce come "successivo" a Raffaello.