Natura morta con ostriche by Henri Matisse - 1940 - 65,5 cm x 81,5 cm collezione privata Natura morta con ostriche by Henri Matisse - 1940 - 65,5 cm x 81,5 cm collezione privata

Natura morta con ostriche

olio su tela • 65,5 cm x 81,5 cm
  • Henri Matisse - 31 Dicembre 1869 - 3 Novembre 1954 Henri Matisse 1940

La scorsa settimana, su "Pensieri sull'arte" del mercoledì, ci siamo occupati di alcune esperienze ipotetiche per comprendere la prospettiva di Jeremy Bentham sull'utilitarismo. Il suo approccio matematico ha permesso di misurare le conseguenze delle azioni, e quindi determinare il loro valore data la quantità di piacere, e l'assenza di dolore, che hanno fornito. Quindi (con l'esempio della scorsa settimana) alcune tortillas sono più preziose di un dipinto. Nell'equazione di Bentham, il piacere e il dolore sono in definitiva determinati da due fattori: la loro durata e intensità. Temendo che un mondo visto attraverso questo obiettivo binomiale potesse condurre a una vita superflua, concentrata esclusivamente sull’evitare il dolore e il perseguire facili piaceri, Stuart Mill ha affrontato questa prospettiva con un diverso esperimento mentale, piuttosto bizzarro. Scommetto che oggi vi siete svegliati sentendovi proprio come un'ostrica, ma per gli scopi dell'esperimento di Mill, lasciate che ci provi: se doveste scegliere tra la vita di un'ostrica immortale, che non prova mai dolore; o la vita di Henri Matisse (originariamente l'esperimento fu realizzato con il compositore Joseph Haydn), esposto ai più alti piaceri della creazione, ma anche al dolore della sofferenza e della morte, quale vita scegliereste? Con l'assunto matematico di Bentham, poiché le variabili nell'equazione sono la durata e l'intensità, l'esistenza dell'ostrica sarebbe preferibile: la sua durata infinita supererebbe l'intensità della vita di Matisse. Di fronte all'assurdità del risultato e alla decadenza nell'esistenza di un sensualista, Mill distingue fra due piaceri: piaceri superiori e piaceri inferiori - indicando i piaceri corporali come inferiori rispetto a quelli intellettuali.

Artur Deus Dionisio

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