Jan van Eyck
Jan van Eyck è stato uno dei primi pittori ritrattisti, e durante la sua vita questa produzione artistica si trasformò in un genere a sé. L'alta borghesia era particolarmente interessata ad affermare e proclamare il proprio status sociale, partecipando alla tradizione pittorica fino ad allora riservata solo alla nobiltà. Con i suoi ritratti van Eyck pose le basi per una tradizione di scrupolosa osservazione e illusionismo pittorico, che avrebbe in seguito caratterizzato la ritrattistica dei "Primitivi fiamminghi". Egli dota i suoi soggetti di una presenza mai vista prima, che sembra catturare la loro vera essenza, la loro indole, e li ritrae prestando meticolosa attenzione anche al più piccolo dettaglio del loro aspetto – che sia il colore degli occhi di lei o di lui, o le loro rughe e zampe di gallina. Ponendo il modello faccia a faccia con lo spettatore (come in questo dipinto dell'orefice Jan de Leeuw), l'artista intesse tra loro un legame e un'intimità unici.
Chi era Jan de Leeuw? Poiché van Eyck scrisse il nome del committente e una data sulla cornice originale esistente, e grazie anche alle ricerche effettuate, sappiamo fin dall'inizio del XX secolo che De Leeuw fu un orefice operante a Bruges; nel 1441 fu inoltre eletto presidente della corporazione degli orafi ed argentieri.
Il dipinto faceva parte della grande mostra Van Eyck. An Optical Revolution presso il Museum of Fine Arts Ghent. Vi presentiamo l'opera di oggi grazie al Kunsthistorisches Museum di Vienna, uno dei miei musei preferiti al mondo <3
P.S. Qui ci sono 10 cose che dovete sapere su Jan Van Eyck!