Lo sposalizio della Vergine by Raphael Santi - 1504 - 170 x 118 cm Lo sposalizio della Vergine by Raphael Santi - 1504 - 170 x 118 cm

Lo sposalizio della Vergine

Olio su tavola • 170 x 118 cm
  • Raphael Santi - 1483 - April 6, 1520 Raphael Santi 1504

Lo sposalizio della Vergine è un dipinto a olio realizzato da uno dei più famosi artisti del Rinascimento, Raffaello. Completato nel 1504 per la chiesa di San Francesco, a Città di Castello, il dipinto raffigura la cerimonia nuziale tra Maria e Giuseppe.

La scena è ambientata in una vasta piazza sormontata da un grande tempio circolare a sedici lati, al quale si accede per mezzo di una scalinata con una porta di ingresso che si apre sull'orizzonte. Al centro del portico, sopra l'arco che sovrasta la porta del tempio, c'è la firma dell'artista, “Raphael Urbinas” (Raffaello urbinate) e la data “MDIIII” (1504). In primo piano vediamo una cerimonia nuziale, e siamo spettatori del momento nel quale gli sposi, San Giuseppe e la Vergine Maria, si scambiano gli anelli davanti al sacerdote.

Sulla destra, un giovane spezza un rametto col ginocchio, mentre altri quattro uomini dietro San Giuseppe mostrano anch'essi dei ramoscelli (in riferimento a un episodio dei Vangeli apocrifi). Lo sposalizio della Vergine, infatti, raffigura un episodio che non viene narrato nei quattro Vangeli canonici. La storia è incentrata sulla vita della giovane Vergine Maria, che aveva trascorso l'adolescenza presso il Tempio di Gerusalemme. Quando giunse in età da matrimonio, essendoci diversi pretendenti fra i quali Maria non sapeva scegliere, il Sommo Sacerdote diede a ciascuno degli uomini un ramoscello secco, dicendo loro di attendere un segno... il ramoscello che fiorì fu quello di Giuseppe, il pretendente più anziano.

P.S. Raffaello dipinse Lo sposalizio della Vergine tenendo come riferimento la pala d'altare con lo stesso soggetto realizzata dal Perugino, che compare nel nostro set di 50 cartoline sul Rinascimento italiano. Inoltre, qui trovate un'affascinante analisi dei due capolavori, quello del discepolo, Raffaello, e quello del suo grande maestro, il Perugino.