La Revue Blanche by Pierre Bonnard - 1894 - 62 x 80 cm La Revue Blanche by Pierre Bonnard - 1894 - 62 x 80 cm

La Revue Blanche

Olio su tela • 62 x 80 cm
  • Pierre Bonnard - 3 ottobre 1867 - 23 gennaio 1947 Pierre Bonnard 1894

Verso la fine del XIX secolo, Bonnard e i vari membri del gruppo di Nabis iniziarono a provare una certa insoddisfazione rispetto alle forme di espressione occidentale. In cerca di ispirazione, sperimentarono nuove forme di creatività interessandosi piuttosto a litografie giapponesi, o ad altre forme d’arte non occidentali. Bonnard fu molto influenzato dalle litografie provenienti dal Giappone tanto da essere conosciuto come “il grande giapponese di Nabis”.

Il gruppo di Nabis non si limitava solamente a dipingere ma mostrava uno spiccato interesse per tutti i tipi di arte decorativa, dalle stampe e poster al design di arredamento. Questo poster di Bonnard, fu realizzato in origine come poster pubblicitario per la rivista parigina avanguardista “La Revue Blanche”, e possiamo notare una volontà dell’artista stesso nel voler mostrare apertamente lo stile e la creatività dell’intero gruppo di Nabis. La rivista introdusse, fra i tanti lavori, quello di Marcel Proust, di André Gide, del poeta simbolista Stéphane Mallarmé e di molti altri artisti ritenuti essere molto influenti fra gli intellettuali parigini dell’epoca. Molti dei membri del gruppo di Nabis produssero illustrazioni per la rivista, tanto che si cominciò a riferirsi a loro come gli “Artisti della Revue Blanche”.

La metà inferiore dell’immagine è occupata dalla scritta del nome della rivista, in uno stile unico, essa rappresenta un importante elemento della composizione. La prima lettera “L” sembra rappresentare un bastone da cammino, mentre la lettera “A” sembra essere incorporata alla gamba della donna, dandoci così un assaggio dell’umorismo dell’artista. Un ragazzo si trova di fronte la donna e dietro essa possiamo intravedere la schiena di un gentleman con un cappello a cilindro. Le tre figure sono rappresentate con lo stesso tono di colori ed è solo grazie alla concentrazione dei colori stessi in alcune parti dell’opera, che possiamo notare un gioco di profondità.