Norbert Strassberg
Norbert Strassberg (Lviv 1911 - Lviv?/Tashkent 1941) nacque in una povera famiglia ebrea di sarti. Studiò alla State Industrial School, dove il suo talento fu scoperto da Kazimierz Sichulski, un emergente pittore e grafico polacco che divenne il mentore di Strassberg. Egli frequentò inoltre la Libera Accademia di Belle Arti in Lviv. Essendosi trasferito a Cracovia, qui incontrò Stanislaw Szukalski, il fondatore del gruppo artistico Szczep Rogate Serce, che instillò ai suoi studenti il fascino per la mitologia folclorica slava. La conoscenza di Strasseberg con Szukalski e il coinvolgimento attivo nel gruppo furono funzionali per lo sviluppo del suo talento e per il suo risultato artistico, che fu largamente influenzato da fonti storiche e letterarie. Egli prese ispirazione da motivi biblici e religiosi.
Strassberg utilizzò l'inchiostro nero o la matita per creare le scene dei suoi quadri, rappresentando ragazzi che studiavano alla yeshiva o gli ebrei che vivevano in piccole città. Gli studi dei suoi ritratti sono i suoi più importanti lavori; egli voleva usare persone reali come modelli o dipingere anonime teste maschili.
Una delle poche composizioni della sua intensa produzione che si è conservata è il doppio ritratto che raffigura due giovani ebrei uguali che stanno vivendo una profonda estasi religiosa (1935) con il tefillin sulla fronte e sul braccio destro. Il soggetto va contro le regole religiose sicché il tefillin dovrebbe essere portato sul braccio sinistro (più vicino al cuore). Questo sta a significare che l'uomo ritratto era mancino. Forse il lavoro rappresenta un doppio ritratto dell'artista stesso. E' un esempio della sua strategia artistica, volta a introdurre profondi contrasti - il netto profilo destro dell'uomo si stacca in maniera decisa dallo sfondo scuro, quasi interamente nero. Questo pezzo, con la sua composizione in diagonale e le pennellate sicure, energiche trasmette un'impressione di potenza e dinamismo, sembra quasi esplodere dai margini di un pezzo di carta rettangolare incollato su un cartoncino.
Testo: Teresa Smiechowska
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