Ragazzo morso da un ramarro by Michelangelo Merisi - c. 1597/98 - 65.8 × 49.5 cm Kunsthistorisches Museum Ragazzo morso da un ramarro by Michelangelo Merisi - c. 1597/98 - 65.8 × 49.5 cm Kunsthistorisches Museum

Ragazzo morso da un ramarro

olio su tela • 65.8 × 49.5 cm
  • Michelangelo Merisi - 29 settembre 1571 - 18 luglio (probabilmente) 1610 Michelangelo Merisi c. 1597/98

La nostra collaborazione speciale mensile con la mostra "Caravaggio & Bernini" è terminata a dicembre, ma non abbiamo saputo resistere e quindi presentiamo un'altra opera di questa fantastica mostra :) Potete visitarla al Kunsthistorisches Museum di Vienna fino al 20 gennaio, ma se non riuscite potete sempre guardare le opere che abbiamo presentato su DailyArt, nel nostro archivio. Godetevele!

Mentre sta per afferrare le succulente ciliegie davanti a lui, un bellissimo fanciullo viene sopreso da un ramarro che salta fuori dall'ombra e lo morde. Spaventato, egli ritrae la mano emettendo un piccolo grido di dolore e sorpresa. Il movimento repentino fa scivolare la sua camicia, lasciando sensualmente scoperta la spalla destra – un dettaglio che Caravaggio mette in luce deliberatamente. Fascino fisico, desiderio, sensazioni che spaziano dalla sorpresa al dolore: con tutto questo, la narrativa pittorica appare come un caleidoscopio di stati di eccitazione, incarnati simultaneamente dal protagonista.

Il fascino di questo dipinto risiede dunque non tanto nell'opulenza e nelle rappresentazioni simboliche o allegoriche che di essa si possono fare, quanto nell'eccentricissima raffigurazione dell'interazione tra sensibilità fisica, agitazione appassionata e movimento impulsivo.

Il ragazzo di Caravaggio spunta proprio davanti all'osservatore, utilizzando questa immediatezza per dare una rappresentazione quasi teatrale del finto orrore espresso dal suo viso e dal suo corpo: il braccio sinistro e la spalla incurvata intendono enfatizzare la sensazione fisica dello spavento, mentre la tensione è resa dall'ostentata torsione delle dita, il movimento accentuato con esagerato nervosismo dalle pieghe della camicia; perfino la fronte del ragazzo è corrugata da profonde rughe. In maniera ancora più manierosa, il braccio sinistro, sollevato in un gesto di difesa, incarna l'orrore quale forza motrice di corpo e anima: qui l'orrore culmina nella mano, che è così animata che sembra vivere di vita propria. Il ragazzo guarda direttamente l'osservatore che gli sta davanti, come se fosse più scosso da lui che dal piccolo rettile.

Questo dipinto è una provocazione e l'esistenza di molte diverse realizzazioni del soggetto che ha ispirato attestano che il concetto pittorico ebbe successo proprio per questo motivo.

A domani!

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P.S. Sapete come è morto Caravaggio? La risposta non è così scontata. Leggete qui.

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